Nostra Signora dei Lumi

Dato non disponibileDescrizione: Affresco raffigurante la Madonna che allatta Gesù Bambino, copia eseguita da un artista ignoto (verso la fine del XV secolo) del dipinto del sec. XV, molto deteriorato a causa delle intemperie. L’opera è stata quasi completamente ridipinta ad olio in epoca barocca. Entrata in uso: tra l’anno 1400 e l’anno 1499 Immagine: Dipinto
Ubicazione originaria del Santuario: nella chiesa (in prossimità della venerata Immagine) Note sulla raccolta: Dato non disponibile Tipologia degli ex voto: Oggetti di oreficeria, Altro Conservazione attuale: Dato non disponibile Rinvio a pubblicazioni o descrizioni a stampa: Dato non disponibile

Si racconta che già prima del 1460 esisteva, appesa al tronco di una quercia, un’immagine su tela della Madonna con il Bambino, la quale concedeva numerose grazie. Fra i fedeli che si recavano a venerarla c’erano anche Giacomo Piccolomini (nipote di Pio II) e sua moglie Cristofora Colonna, i quali, per proteggerla, nel 1465 finanziarono la costruzione di una cappella, sul luogo in cui si trovava l’immagine. Presentandosi questa alquanto rovinata, la fecero riprodurre fedelmente ad affresco sulla parete dell’altare.Tra il 1593 ed il 1596 si verificò la prodigiosa apparizione dei Lumi: dalla cappella si vedeva irradiare nella notte una luce molto intensa.Tra il 1596 ed il 1606, per il crescente afflusso dei fedeli, la chiesa fu ampliata e furono create strutture idonee per accoglierli (una abitazione per i sacerdoti ed un albergo per i pellegrini). Tra il 1593 ed il 1596 si verificò la prodigiosa apparizione dei Lumi: dalla cappella si vedeva irradiare nella notte una luce molto intensa.Per verificare l’autenticità del fatto fu istruito un processo ecclesiastico (29-31 gennaio 1596). Il 22 febbraio 1607, per iniziativa del vescovo Antaldo degli Antaldi (1601-1625) e con la concessione di Paolo V, fu istituita nella chiesa la Collegiata (con collegio di cinque Cappellani e un Priore), che durò fino al 12 giugno 1773, quando (con decreto del vescovo Ippolito de Rossi) passò alla chiesa parrocchiale (San Pietro Apostolo) di Montemarciano. La cura passa nelle mani della Chiesa parrocchiale di Montemarciano.

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